Dalla fine del XII secolo Todi è amministrata per l’Impero dal svevo Corrado di Urslingen, che dopo la morte di Enrico VI e il venir meno del potere imperiale si ritirerà in Germania
Nel 1208 gli Alviano mediarono la pace tra Todi e Amelia.
Nell’anno 1218 Bulgarello di Raniero viene eletto podestà di Todi.
Nel 1220 Ugolino d’Alviano ricoprì la carica di podestà di Todi.
Nell’estate del 1228 Rinaldo D’Acquaviva, vicario dell’imperatore Federico II, per mezzo di alcuni suoi capitani dette il guasto al territorio di Todi.
Nel 1236 nel pieno della lotta imperiale contro il Papato Todi e altre città costiruirono una lega di sostegno al Papa.
Federico II con il suo esercito partendo da Terni nel 1240 occupò Todi costringendola ad aprire le porte agli estrinseci ghibellini, distrusse San Gemini, dette il guasto al territorio di Narni, per proseguire verso Rieti, dove, chiamato dal Cardinale Colonna, si mosse verso Roma.
Hhannelore Zuc Tucci
A Todi si trova un diploma imperiale datato 20 giugno 1241 emanato da Federico II mentre ripercorreva la Via Flaminia“in castris ante Spoletum”.
Nel fondo diplomatico di Todi si conserva una pergamena degli atti di sottomissione al comune di Todi delle città di Amelia e Terni.
Nel 1241 caddero nelle mani degli imperiali Todi, Castel Ritaldi e Spoleto.
Nel frattempo erano state occupate le “terre Arnolfe”, un antico feudo situato tra Spoleto, Todi e Terni, dove compare vicario imperiale l’importante abate benedettino di San Pietro di Montemartano detentore del distretto per oltre quattro anni.