Castrum Flezani, castello imperiale che prende il nome dal colle, ai tempi del Barbarossa nel 1198 fu annesso all’intero Ducato di Spoleto.

Nel 1216 Spoleto ordinò a Vallo di Nera di abbattere il Castrum Flezani e costruire il nuovo Castrum Valli.

Cascia, costituitasi in comune nel XII secolo fu sottoposta alla dominazione della famiglia Trinci e successivamente passò sotto il dominio di Federico II.

Il Castello di Caso di Sant’Anatolia di Narco sulla fine del XII secolo  apparteneva al  Duca di Spoleto Corrado di Urslingen. Rappresentò una piccola comunità semi indipendente da Spoleto ma ad esso fortemente legata. Federico II nel 1241 confermò il possesso del Castello di Caso.

Il Castello di Ponte (Cerreto di Spoleto) protesse a lungo il territorio dalle incursioni sararcene,

Nel 1221 la Rocca di Ponte seguì Cerreto nella capitolazione al comune di Spoleto. I diritti della città ducale di Cerreto furono riconosciuti nel 1241 da Federico II.

Nel 1227 Norcia, col favore dei nunzi imperiali aveva preso e devastato il Castello di Presenzano, feudo dell’Abbazia di Sant’Eutizio .

Nell’agosto del 1228 il Duca Rinaldo  si trovava ancora nella Marca Anconetana, mentre suo fratello Bertoldo stanziava a Norcia e faceva bruciare il Castello di Brufa.

Il 7 novembre Federico II era costretto a scrivere a Rinaldo

per diffidarlo dall’ occupare i castelli della Chiesa, rimproverandolo anche per aver fatto giurare gli uomini di Arrone e di Cascia, che dopo la dominazione dei Trinci di Foligno, passarono sotto il dominio degli imperiali.

Nel 1229 i fratello Rainaldo e Bertoldo,  figli di  Corrado di Urslingen invadono la Marca ed espugnano le fortificazioni della Valnerina, dove le popolazioni di Arrone, Cascia, Arquata, e altre località giurano fedeltà all’imperatore.

Il Vescovo di Beauvais rivendicò allora i diritti della Chiesa in Valnerina e nella Montagna, tentando di occupare il Castello di Miranda dove si falsificavano monete e bolle papali.

Nel 1232 il Conte di Acerra Tommaso D’Aquino, uomo legatissimo a Federico, inviava un esercito di baroni ad Antrodoco, contro lo stesso Bertoldo.

Federico II fu presente e transitò nei territori della Valnerina, considerata probabilmente  una diversa via per raggiungere la Sicilia.

Nel 1236 Federico rispondendo al suo Capitano Andrea da Cicala gli faceva sapere di essere molto interessato all’acquisto di un castello posto sui confini tra Spoleto, Terni e Rieti, del quale desiderava conoscere : quanto fosse utile, se i due fratelli che possedevano erano disposti a cederlo e, con precisione dove si trovasse, nonché una pronta risposta, e “per verba bona”. Forse era il Castello di Miranda. (Silvestro Nessi)

Nel 1239 Enzo figlio di Federico invade militarmente la Marca, poi si dà a patti trattando la cessione della rocca di Cascia, mentre Cerreto, Norcia e altre località gli aprono le porte.

Nel 1233 le Terre Arnolfe governate dai discendenti del Conte  Arnolfo, i Bentivenga o Nobili di Acquasparta, furono sottomesse a Todi.

Nel 1241, Federico nel ricevere in grazia gli spoletini, confermò ad essi  il territorio comunale e facendo riferimento ai Monti Martani  precisò “usque ad sommitatem montia; per cui una modesta porzione delle Terre Arnolfe, forse per un errore di definizione, passò alla giurisdizione di Spoleto.

In effetti, Leopoldo di Dragona, rettore del Ducato di Spoleto per conto dell’imperatore, il 9 settembre 1249 dovette riconoscere e ridefinirne i nuovi confini.

Già dai tempi del Barbarossa erano stati definiti i territori delle Terre Arnolfe e Cesi divenne Capitale di un feudo che comprendeva i castelli di Sangemini, Aquasparta, Gallicitulo, Portaria, Macerino, Porzano, Collecampo, Cisterna, Fiorenzuola, Scoppio, Val Peracchia, Perocchio, Messenano, Folgliano, Rapicciano, Arezzo, Ponte di Cordiglano, Mogliano, Bollano, Montiella, Balduini, Sterpeto, Polenaco, Rivosecco, Castiglione, Poggio Azzuano, San Mauro, Isolito, Icciano, San Severo, Panaria, Magmavacca, Montemartano, Murice e altre località.

Questi territori furono poi  interamente ceduti “ totani terram Arnulforum” a Spoleto dal Cardinale Raniero Capocci  per guadagnare  quella città alla Chiesa

Il 22 luglio del 1250 il Cardinale Capocci inviava una lettera al Comune di Norcia con gli riconosceva e confermava diversi Castelli e ville tra cui Preci, Rocca Nolfi, la Valle Oblita, S. Marco,, Campi, Abeto, Todiano, Colle di Presenziano che erano appartenute allìAbbazia di S. Eutizio.

Queste ricerche potranno essere implementate da quanti vorranno approfondire e conoscere l’intenso e continuo rapporto della Valnerina con la storia federiciana.

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