La figura di Federico II di Svevia, re di Sicilia, re di Gerusalemme e Imperatore del Sacro Romano Impero, occupa prepotentemente la prima metà del Duecento sia per il ruolo storico svolto a tutto campo nell’Europa del suo tempo, sia per il peso culturale dei suoi interessi e delle innovazioni che introdusse in numerosi campi delle arti, delle scienze e dell’organizzazione politica e amministrativa.
L’Umbria del Duecento è segnata a sua volta da eventi storici e culturali che caratterizzano questo periodo come uno dei più ricchi di fermenti politici, spirituali e artistici, sia perché Perugia fu spesso sede del papa e della sua corte, sia per essere Assisi la patria di un personaggio rivoluzionario e innovatore come San Francesco, sia per avere ospitato artisti destinati a mutare il corso dell’arte italiana ed europea come Nicola e Giovanni Pisano, Arnolfo e, più di ogni altro, Giotto.
Federico II, nato a Jesi, una località della Marca anconetana che faceva parte del Ducato di Spoleto, ebbe con l’Umbria, lungo tutto l’arco della sua vita, rapporti complessi e di diversa natura, fu più volte ospite di città umbre, determinò in alcune di esse sostanziali modifiche dell’assetto urbanistico, lasciò tracce della sua presenza in alcuni manufatti artistici che ancora si conservano.
Può essere dunque utile per la conoscenza del territorio umbro, percorrere alcuni itinerari sulle tracce di Federico.
I° itinerario: Foligno, Spello, Bevagna, Montefalco, Spoleto: dagli anni dell'infanzia alla dieta ghibellina del 1240
Il Ducato di Spoleto, che si estendeva alla sinistra del Tevere dalle sue sorgenti fino alla foce dell'Aniene, rivestiva un ruolo di primaria importanza perché attraversato da un'arteria come la Flaminia, via strategica di passaggio tra i domini tedeschi e il regno di Sicilia e chiave determinante nei rapporti con lo Stato della Chiesa.
II° itinerario: Assisi e Perugia: i rapporti con il papato e con il francescanesimo
Il Duecento fu il secolo che consacrò Perugia città papale: quattro papi vi morirono ( il primo fu Innocenzo III nel 1216, l’ultimo Benedetto XI nel 1304 ) e quattro papi vi furono eletti a seguito di conclavi tenutisi in città. La prima metà del secolo fu in realtà dominata dalla figura storica di Federico II di Svevia, nipote del Barbarossa, re di Sicila, re di Germania e Imperatore.
III° itinerario: Gubbio, Gualdo Tadino e Città di Castello città ghibelline
Al tempo del Barbarossa, Gubbio, facente parte dello schieramento ghibellino, dovette affrontare una rovinosa guerra (1183) con la potente vicina Perugia, città papale di incrollabile fede guelfa. A seguito di questa Gubbio fu costretta ad accettare una forzata alleanza con Perugia stessa.
IV° itinerario: Terni, San Gemini, Acquasparta, Narni, Amelia, Arrone: gli ultimi tempi della contesa con il papato
Tra il febbraio e il marzo del 1240, dopo la dieta di Foligno, Federico sostò ad Acquasparta, ad Amelia e ad Arrone da dove inviò diversi mandati,. Nel 1241, diretto verso Roma, occupò Todi, distrusse San Gemini e danneggiò il territorio di Narni.
V° itinerario: Orvieto, Città della Pieve e Castiglione del Lago: città nell'orbita della politica federiciana
In un atto del Comune di Orvieto, in data 27 ottobre 1222, si parla di una società contratta tra orvietani e senesi per onorare Federico II.