Federico I il Barbarossa combattè e vinse contro i romani, nel 1167, un’aspra battaglia vicino Roma presso Monte Porzio.
Nel 1174 distrusse Terni, in quel momento in feudo al Cardinale Ottaviano dei conti Monticelli. I ternani non accettarono un padrone e questo scatenò le ire dell’imperatore e la furia delle orde teutoniche, che condotte da Cristiano da Magonza, rasero al suolo la vecchia “Interamma”.
Dopo la sconfitta della celebre battaglia di Legnano del 29 maggio 1176 si ritirò in Germania ma molte città e tra queste Terni e Narni gli si ribellarono.
Terni in quegli anni fu rifugio di Gregorio IX, che vi fece costruire un Palazzo Papale.
Federico II nel 1230 di ritorno dagli Abruzzi, dove aveva fondato l’Aquila, soggiorna a Terni ed avvierà la sua nascita anche se la sua edificazione fu ritardata a causa della netta vittoria riportata da Federico II contro i baroni ribelli.
La città di Terni si era data allo Svevo seguendo le scelte ghibelline di Todi e Foligno, sue alleate, in odio alla prepotente Narni, alleata con Roma, Spoleto e Perugia in una lega guelfa, in appoggio ai comuni lombardi.
Federico II transita più volte a Terni che ospiterà e sosterà più volte la corte di Federico II, che amava ritirarsi in luoghi ameni come la conca ternana, praticare la caccia con i falconi nella selvaggia Valnerina, che la individuò come  base della sua presenza in Italia e per tenere sotto controllo le vie di comunicazione con Roma e inviare i messi imperiali con i suoi ordini nei territori del Regno.
A Terni sarà rappresentato dal nobile Simone Caporali ed è molto forte il partito ghibellino
La stessa Torre Barbarasa ricorda una potente famiglia ternana ma soprattutto rappresentava il partito dell’imperatore perché contrariamente al nonno e ai regnanti del tempo, aveva il viso rasato , senza barba e bafffi.
Nel 1240 Terni fu premiata da Federico II con l’aquila nera in campo oro nel proprio gonfalone cittadino: “per la fedeltà e la gagliardia dei suoi uomini” e comandata da un’antica, solida e orgogliosa aristocrazia di origine germanica.
Federico II giunto a Terni il 3 luglio 1241 rilascia un privilegio per i cittadini di Ulm (datato in castris apud Interannum).
Sicuramente è ancora a Terni nel 1241 dopo aver appena annullato il tentativo del Papa Gregorio IX di celebrare un Concilio, nella Pasqua di quell’anno, che gli sarebbe stato sicuramente sfavorevole.
Nel 1241 la nobiltà di origine germanica di Terni,  in primis la famiglia Castelli discendente della stirpe di un principe franco di Terni dei Cittadini, dei Camporeali, degli Antonelli, dei Monteduranti e dei Simonetti, si sottomise spontaneamente a Federico II.
Vi sostò alla fine di giugno del 1244 quando il Papa Innocenzo IV, sollecitato ad un incontro diretto, fissò come luogo preferito Narni. Federico andò ad aspettarlo a Terni, dove nel frattempo trattò di persona la nuova sottomissione di Cerreto a Spoleto ma il Pontefice da Civita Castellana anziché recarsi a Narni si imbarcò e raggiunse Lione.
Nel febbraio-marzo del 1247 Federico II convocherà a Terni, dove si tratterrà per più di un mese, una dieta generale (Curia imperiale) dei ghibellini, con lo scopo di assicurare nel Ducato condizioni tali da poter consolidare il potere imperiale in tutto il suo territorio.
Forse volendo anche celebrare il sogno della nascita di uno stato Italiano; (il primo tentativo , che la storia ricordi di unificare militarmente e politicamente l’Italia).
La dieta avrebbe anche designato a succedere a Federico II suo figlio Enrico.
Nel 1249 i Ternani  seguitarono a patteggiare per l’unperatore e, sotto gli ordini del Capitano Simoni, si impadronirono della Rocca Carlea, facendone prigioniero il presidio formato da militi Narnesi e distruggendone le mura.

Queste ricerche potranno essere implementate da quanti vorranno approfondire e conoscere l’intenso e continuo rapporto del Comune di Terni con la storia imperiale federiciana.

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