2 thoughts on “FEDERICO II E IL TERRITORIO DI GUALDO TADINO

  1. Salve, mi piacerebbe sapere in modo più approfondito la storia e la vita di Gualdo Tadino dopo la ricostruzione da parte dell’imperatore. Quindi la città intorno al 1300 1310.

    1. STORIA DELL’URBANISTICA DI GUALDO TADINO TRA XIII E XIV SECOLO
      Tra il 1240 e il 1250, con le agevolazioni della politica imperiale e anche dopo la morte di Federico II per tutto il XIII e il XIV secolo, si assiste a uno straordinario sviluppo edilizio e incremento demografico, un vero popolamento della nuova città.
      Il nuovo insediamento è un modello di città medievale. Tutti gli elementi che compongono il sistema urbano (strutture di difesa, strade, porte, piazze, palazzi pubblici, chiese, abbazie, conventi, edilizia residenziale) sono il risultato di un disegno preordinato e definito. La piazza è il cuore pulsante della comunità, è componente essenziale di un disegno filosofico e progettuale in cui interessi politici, militari, religiosi sono mediati dall’interesse collettivo. La piazza è il microcosmo dove s’incarnano urbanistica e architettura, il luogo delle complesse relazioni umane, paradigma e sintesi dell’idea e del modello di città.
      L’asse principale di strutturazione urbana, il decumano-maximus della città romana, segue il crinale longitudinale del Colle Sant’Angelo con i poli opposti di Porta San Benedetto in direzione Perugia, e della rocca Flea ai piedi dell’Appennino. All’inizio del XIV secolo la piazza presenta tutti gli edifici civili e religiosi rappresentativi della città: la Cattedrale e la chiesa di San Francesco con gli svettanti campanili, il Palazzo delle Arti e dei Priori, la Torre Civica e il Palazzo del Podestà. A Gualdo, città che aspirava ad essere libero Comune, la Torre Civica è il vero centro geometrico e simbolico della comunità. La torre era un parallelepipedo essenziale, asciutto, di una verticalità notevolissima, molto più dell’attuale.
      I frequenti terremoti, tra cui quello devastante del 1751 che provocò danni incalcolabili, la divisione della piazza medievale, operata all’inizio del XVI secolo con la costruzione di una lunga e dividente tratta edilizia, non ci hanno permesso di conoscere nella sua integrità quel complesso urbanistico e monumentale, la piazza di Gualdo, che doveva essere davvero interessante. Quel nuovo castello, un piccolo “prototipo di città medievale”, nato per volere di Federico II di Svevia, è un funzionale sistema di assialità, relazioni tra linee, tra pieni e vuoti che vanno a comporre lo spazio vitale della comunità. Esso è il luogo che più di tutti sintetizza oggi la storia di un popolo antichissimo che ha attraversato secoli e millenni.

      NELLO TEODORI, “Storia dell’urbanistica di Gualdo Tadino. La città tra XIII e XVI secolo”, in “Il Nuovo Serrasanta”, n°12, dicembre 2017 – Edizioni Accademia dei Romiti, Gualdo Tadino.

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