L’Imperatore Federico II di Svevia Hohenstaufen nasce a Jesi il 26 dicembre 1194 nel territorio del Ducato di Spoleto allora Feudo Imperiale, che comprendeva la Marca Anconetana e la Città di Gubbio.
Federico II diede un ruolo di primaria importanza al Ducato di Spoleto, sia perché attraversato da un’arteria importantissima come la Flaminia via strategica di passaggio tra i domini tedeschi e il Regno di Sicilia e sia perché chiave determinante per i rapporti con lo Stato della Chiesa che in questo territorio ebbe anche la sede romana con la presenza di ben quattro Papi.
Federico II si recò personalmente più volte nei nostri territori transitandovi spesso nei suoi continui spostamenti.
Numerosi documenti attestano la sua attenzione e presenza a Gubbio.
Nell’archivio diplomatico di Gubbio si trovano diplomi imperiali di protezione e di concessioni del territorio al Comune di Gubbio e donazioni imperiali a Sant’Ubaldo da parte di suo nonno Federico Barbarossa e di suo padre Enrico VI.
Nel 1155 mentre si trovava a Gubbio l’Imperatore Federico Barbarossa fa annettere il Castello del Colle della Pergola al Comune di Gubbio e in segno di amicizia dona a Sant’Ubaldo un calice d’oro e l’argenteria della sua cappella imperiale.
E’ dell’8 novembre del 1163 (Lodi 8 novembre) il diploma di Federico I detto il Barbarossa che concede al comune di Gubbio, privilegi e la annovera tra le città da lui protette. Gubbio rimarrà durante il suo impero sempre ghibellina.
Il 28 febbraio del 1183 avvenne la sottomissione a Perugia che verrà annullata dal diploma di Federico Barbarossa e da quello dell’Imperatore Ottone IV di Brunswick (1209-1218) datato 14 novembre del 1211.
Pellini (Storia di Perugia) – P
Nel 1186 il padre di Federico II l’imperatore Enrico VI si trova a Gubbio per riaffermare i legami con l’asse imperiale di questa città e confermare le concessioni fatte da Federico Barbarossa.
Il 30 novembre 1187 il Conte Bulgarello cede il suo castello di Fossato al Comune di Gubbio e nel 1190 parteciperà come comandante di un contingente eugubino alla III crociata.
Nel 1190 Cagli e Gubbio stilano un patto di alleanza
(BRICCHI, annali di Cagli, ms.).
Il 5 giugno del 1191 da Napoli l’Imperatore Enrico VI , figlio di Federico I il Barbarossa emette un mandato sempre diretto a Gubbio che confermano la dipendenza della città dall’impero: assolve gli eugubini per aver cacciato i “nuntii”, concede a Gubbio un amplissimo privilegio o diploma; itinera antichi possessi e libertà e autorizza gli eugubini a costruire la nuova città alle pendici del Monte Ingino.
Questo documento contiene anche l’assoluzione dei cittadini per le offese arrecate all’impero per la distruzione delle Rocche.
(Archivio diplomatico di Gubbio)
Nel 1191 il Console eugubino Walfredutius Martholi (Walfreduccio) e il giudice imperiale Adelardus (Adelardo) con l’intervento del Duca di Spoleto Corrado di Urslingen attueranno una politica di espansione garantita dalla più ampia libertà verso l’interno e l’esterno.
Nel 1199 Gubbio sottomette Cagli e nel 1203 il Castello di Certaldo al confine con il suo territorio. La sottomissione di Cagli sarà confermata sempre nello stesso anno.
La città di Cagli si troverà in una complessa situazione perché Gubbio da secoli aveva travalicato l’appennino, sull’Alto Cesano, in territorio religioso della lontana Nocera Umbra sul confine con il comitato cagliese ed avendo assorbito l’antico territorio di Luceoli, fino a comprendere Cantiano e Fonte Avellana.
Nel 1216 gli eugubini dovettero sostenere un’aspra guerra colla vicina e sempre guelfa Perugia a cagione del possesso di Nocera ch’erasi da qualche tempo assoggettata al Comune di Gubbio.
Nel novembre del 1220, Federico II rilascia da Montefiascone un diploma anche ai Conti di Montegranelli ed un’altro al Comune di Gubbio in favore dell’insigne Monastero di Fonte Avellana. (Pio Cenci- Regesto delle pergamene Sperelliana di Gubbio)
Agli inizi del 1229 Enzo Re di Sardegna e figlio naturalizzato di Federico II, mette il suo quartiere generale proprio a Gubbio nel corso delle operazioni contro le città capeggiate da Perugia che aveva già occupato Foligno.
In quegli anni a Gubbio come risulta dalle cronache di quell’epoca fiorivano le arti, le scienze e l’industria; e il dominio della città si estendeva a ben 130 Castelli, Terre e villaggi.
Cantalmaggi (Dominio di Gubbio)
Nel 1235 e 1236 sorsero per opera degli eugubini e con l’aiuto dei castelli del territorio la floridissima città di Pergola e la terra di Cantiano nei due opposti versanti del Monte Catria.
E nella stessa epoca acquistarono gli eugubini anche la terra di Costacciaro, che fu loro venduta dai monaci di Fonte Avellana.
Testimonianza del soggiorno a Gubbio ( allora chiamato Agubio) di Federico II è un importante documento che reca la data del 29 gennaio 1240: un atto in cui ordina al giustiziere di capitanata, Riccardo di Montefuscolo, di dare inizio alla costruzione del Castel del Monte.
E’ l’unico documento dell’epoca imperiale riferibile a Castel del Monte( la cui copia è visibile nel Documentario) tratto dal (registro della cancelleria del 1239-1240 dell’Imperatore che raccoglie tutti gli atti concernenti l’amministrazione del regno di Sicilia).
Il documento così recita: “ Federico II , Imperatore dei Romani, Re di Gerusalemme e di Sicilia….volendo che si faccio l’acquisto del materiale per il Castello che presso Santa Maria del Monte vogliamo sia costruito, benchè esso non appartiene alla tua giurisdizione, pure affidiamo alla tua fedeltà l’incarico di fare fronte senza indugio detto acquisto di calce, pietre e di tutte le altre cose opportune, tenendoci sempre informato di quanto farai….”.
E a Gubbio (presso il Santuario di Sant’Ubaldo) si trova il cosiddetto “telo da parato” che ha rivestito la parte esterna dell’urna di Sant’Ubaldo. Un tessuto riferibile a quello degli sciamiti lavorati nelle nobles officine di cultura arabo-normanna attive nel trecento a Palermo e che Federico e il figlio Enzo vollero lasciare come dono alla città fedele che lo aveva ospitato e che aveva grande devozione per il Santo.
Il 9 febbraio del 1240 a Foligno durante un “generale parlamentum” fu redatto un atto di pace tra Gubbio e Città di Castello, in quel tempo in conflitto per il Castello di Certaldo ,tra il podestà di Gubbio Rainaldo Lamberti e quello di Città di Castello Buonconte redatto da Piero delle Vigne “cancelliere del regno “ che fu fatto pubblicare nelle maggiori città italiane.
Il 1 dicembre del 1241 Federico II rinnova al comune di Gubbio gli antichi privilegi concessi da Enrico VI padre dell’imperatore.
(Pio Cenci – Le relazioni tra Gubbio e Perugia…Bollettino di storia patria per l’Umbria XIII pag. 546 – 1908).
Nel 1241, 1242, 124 Gubbio vengono emessi tre diplomi imperiali ottenuti in quel periodo con la nomina di Podestà quasi tutti eletti per mandato imperiale.(Archivio comunale Gubbio)
Nel maggio del 1244 Federico II che si trovava a Spoleto, non potendo perdere l’appoggio strategico di Gubbio, datò un diploma con cui concedette a questa città come ricompensa della devozione dimostrata nel corso di tanti anni, i castelli di Cantiano-Colmatrano e di Costacciaro con le rispettive pertinenze.
(Archivio Comunale Gubbio, Pergamena 1/165; Libro rosso ,c. 4 cfr. Huillard Brèholles, cit.VI, pag.191 – Menichetti, pag, 21).
Dal 1244 al 1246 Corrado di Falerone, fratello di Enzo o Enrico Re di Sardegna, entrambi figli di Federico II, esponente di spicco dellla nobiltà filo-imperiale del fermano, ricoprirà la carica di podestà di Gubbio ( Villani 2000- II. Pag.453).
L’ 8 maggio del 1248 con un diploma dato dalla città di Parma per manu Petri de Vinea Imperialis aule Protonotari et regni Sicilie logothete ( Pier delle Vigne ) alla città di Gubbio vengono confermati tutti i possedimenti con l’aggiunta dei castelli di Pergola e Montesecco,
(Archivio di Stato Gubbio: pergamene n. 1/165; libro rosso, c. 4; ed R:Reposati, cit., pp.403 sg.).
Il 23 giugno del 1250 il podestà imperiale di Gubbio Bonotacchia da Siena con il consenso del consiglio dei cinquecento, dei Capitani e dei Consoli dei Mercanti, elegge suoi plenipotenziari Tiberio di Ugo e Rainaldo da Sioli perché ottengano dal Castello di Montesecco un atto di fedeltà a Federico II e a suo figlio Corrado IV per l’Impero , e un atto di sottomissione al Comune di Gubbio.
Nell’Archivio di Stato di Gubbio si trova un sigillo in oro del diploma inviato da Enrico VI a Bernardo da Ascoli, medico e cappellano dell’Imperatore, nel quale viene ricordata con gratitudine la fedeltà del suo servizio e le cure prestategli.
Nell’Archivio del Comune e raccolta Armanni (Archivio Diplomatico ) si trovano diplomi di concessione emanati da Federico I, Enrico VI, Ottone IV, ed un diploma di Federico II, datum per mano di Pier delle Vigne nel maggio del 1248.
Queste ricerche potranno essere implementate da quanti vorranno approfondire e conoscere l’intenso e continuo rapporto del Comune di Gubbio con la storia imperiale federiciana.
Siamo stati grandi e importanti fino al giorno in cui papa urbano,che halla lo strafulmini,con l’inganno non carpi il ducato a Oddantonio e ci sprofondò nell’indigenza e nell’ignoranza da cui non ci e stata data la possibilità di risorgere.
Grazie per il commento Giovanni. saluti 🙂