FEDERICO E IL DUCATO DI SPOLETO
Importanza del Ducato di Spoleto nella politica imperiale
Il Ducato di Spoleto, che si estendeva alla sinistra del Tevere dalle sue sorgenti fino alla foce dell’Aniene, rivestiva un ruolo di primaria importanza perché attraversato da un’arteria come la Flaminia, via strategica di passaggio tra i domini tedeschi e il regno di Sicilia e chiave determinante nei rapporti con lo Stato della Chiesa.
Nel 1213 Federico II, con la promissio di Eger, riconobbe per la prima volta l’appartenenza al Papato (era papa il suo tutore Innocenzo III) del Ducato di Spoleto, che fu confermata poi ad Hagenau nel 1219. essendo papa Onorio III.
I primi anni di Federico II
Al tedesco Corrado di Urslingen, rettore del Ducato e uomo di fiducia di Enrico VI, il padre di Federico, e a sua moglie, forse italiana, Federico venne affidato subito dopo la nascita (1194). I suoi primi tre anni, fino alla morte del padre (1197), trascorsero tra Assisi, Foligno e Spoleto. Federico ricordò sempre con tenerezza i suoi primi anni a Foligno ( ” in Fulgineo fulgere pueritia nostra cepit” ) e a questa città rimase sempre legato.
Il Ducato di Spoleto, che si estendeva alla sinistra del Tevere dalle sue sorgenti fino alla foce dell’Aniene, rivestiva un ruolo di primaria importanza perché attraversato da un’arteria come la Flaminia, via strategica di passaggio tra i domini tedeschi e il regno di Sicilia e chiave determinante nei rapporti con lo Stato della Chiesa.
Nel 1213 Federico II, con la promissio di Eger, riconobbe per la prima volta l’appartenenza al Papato (era papa il suo tutore Innocenzo III) del Ducato di Spoleto, che fu confermata poi ad Hagenau nel 1219. essendo papa Onorio III.
Lo scontro con il papa e la dieta del 1240 a Foligno
Dopo la scomunica e la messa al bando pronunciata contro di lui da papa Gregorio IX, avendo il pontefice approfittato dalla sua posizione ecclesiastica per perseguire fini politici, Federico ritenne lecito procedere secondo il diritto di guerra. Ancora prima della fine del 1239 re Enzo, figlio naturale di Federico, invase militarmente la Marca, e Federico, segno dell’importanza che gli attribuiva, riservò a sé la conquista del ducato, dove aveva già inviato come suo rappresentante Tommaso d’Aquino conte di Acerra. Giunse a Foligno e Spoleto, che gli si opponeva, venne messa al bando, ma più tardi gli si diede con patti. Anche ad Assisi e a Perugia trovò resistenza. Fu a Coccorone ( cohors coronae ), Dove si trattenne dal 9 al 14 febbraio del 1240, che poco dopo prese il nome di Montefalco, trattò la cessione delle rocche di Cascia. Spello, Bevagna, Bettona, Trevi. Cerreto e Norcia gli aprono le porte. Nella primavera del 1240 l’imperatore è signore di quasi tutto il ducato: è la regione in cui incontra il maggior favore. Ne affidò l’amministrazione a Giacomo di Morra quale capitano generale. Nel gennaio 1240 indisse una grande dieta dei ghibellini dell’Italia centrale che si svolse a Foligno, all’interno della cattedrale romanica. Per bocca di Pier della Vigna fece intimare la pace tra tutti i sudditi, tra cui la cessazione delle ostilità tra Gubbio e Città di Castello. Nel testo di Pier delle Vigne, si legge: “… Ducatum Spoletanum et Marchiam Anconitanam, duas Italiae provincias singulares, pati ulterius non possumus ab imperii corpore divisas quae habiliores et utiliores nobis et imperio sunt cum ex strenuitate virorum tum antiqua fidelitate quam semper ad imperium cum summa devotione gessistis, ad statum totius Italiae…” (Historia diplomatica, V, 1, p. 375). L’Impero esprime così la volontà di riappropriarsi del Ducato e da qui in avanti si vedrà un inasprimento degli scontri con il Papato.
Itinerari:
- Spello: costruzione di una rocca
- Foligno: costruzione del Palatium impariale e inizio della costruzione delle mura urbiche. Sculture federiciane nelle raccolte di Palazzo Trinci.
- Bevagna: le chiese romaniche di San Silvestro ( targa di Enrico VI ) e di San Michele ( scultura con testa coronata )
- Montefalco: lo stemma con il falcone sulle mura della città
- Spoleto: Sculture federiciane nelle raccolte del Museo del Ducato