Il piccolo, ma ben fortificato, comune marchigiano è in subbuglio in quel dicembre 1194. L’imperatrice Costanza è giunta in città e, come se non bastasse, sta per concludere una faticosa gravidanza, evento eccezionale per una donna della sua età: a quarant’anni, nel XII secolo, si è già “vecchi”.
I coscienziosi iesini cercano di fornire l’augusta partoriente di tutti gli agi possibili e pregano per una felice conclusione del parto. Sanno bene che l’imperatore Enrico VI sta aspettando ancora un erede dopo nove anni di matrimonio, e temono, in caso di inconvenienti, di attirare sulla città l’ira imperiale del figlio di un certo Federico Barbarossa, ben noto come Enrico il Crudele.
La piazza del mercato di Iesi viene sgombrata per far posto ad una grande tenda sotto la quale prende alloggio Costanza. Il 26 dicembre, giorno di S.Stefano, l’imperatrice dà alla luce un maschio che vorrebbe chiamare Costantino, in omaggio alla raffinata cultura bizantina adottata dalla sua famiglia: i normanni Altavilla, signori del Meridione d’Italia da quasi due secoli.
Nasce così, alla maniera dei khan mongoli o dei re goti, il futuro imperatore, proprio mentre sta per giungere la notizia dell’incoronazione a re di Sicilia di suo padre Enrico avvenuta il giorno prima, Natale, nel Duomo di Palermo. Il rude Enrico preferisce un nome più teutonico per il suo primogenito: così lo fa battezzare Federico Ruggero, in omaggio ai nonni Federico Barbarossa e Ruggero II d’Altavilla.
Ma la strada per ripercorrere le gesta di questi gloriosi avi è molto lunga: Enrico VI muore di febbri maligne il 28 settembre 1197 a Messina, lasciando pochi rimpianti e un piccolo erede “agnello fra i lupi”.